"Il gioco è la vita stessa del bambino": una certezza con la quale si è riusciti a giustificare l'insegnamento dell'educazione motoria attraverso un'attività ludica. Il bambino vive così un'esperienza completa con la quale conosce sé stesso, lo stare con gli altri e il collaborare con gli altri; riuscire quindi ad esprimersi in qualcosa di importante e sempre a propria misura, imparando a gestire il proprio corpo e le proprie emozioni. Le proposte ludiche devono sempre tenere in considerazione a chi vanno rivolte, e quindi l'età e leesigenze di movimento del bambino. Gli insegnanti parteciperanno attivamente nell'animazione dei giochi per mantenere il più lungo possibile e il più alto possibile la motivazione, creando "l'aspettativa" verso il gioco stesso con ambientazioni fantastiche che permettano sviluppare negli allievi anche certe doti di fantasia e creatività, che oggi giorno i nostri bimbi stanno perdendo. PROPOSTA ILmetodo, sperimentato da quasi un decennio nei progetti “Sport a Scuola” e nei centri di avviamento allo sport della Scuola di Pallavolo Anderlini, adatta i principi dell’educazione motoria tradizionale in una proposta che rivaluta in maniera decisa criteri attuali di pedagogia e di didattica dell’educazione fisica e delle sue applicazioni pratiche nell’ambito del mondo del bambino.
Tutto deve partire da alcuni punti fermi:
L’importanza del gioco per il bambino
Le fasi psicologiche (sensibili) del bambino
I diversi tipi di giochi
L’importanza delle coscienze pedagogico -didattiche, ma anche metodologiche
Le qualità dell’insegnante per coinvolgere i bambini nel gioco